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LIBERTÀ

Quindi che cos’è la libertà? La libertà è il “libero arbitrio” che si ha nello scegliere come vivere, anche da prigionero come accade alla maggior parte delle persone. La libertà non è fare ciò che si vuole; la libertà esteriore è sempre delimitata all’interno di certe condizioni. Il nudista è uno degli esseri più liberi, però non è completamente libero perché non può uscire dalla zona riservata ai nudisti. A scuola, durante la ricreazione, il bambino è libero di correre ovunque, ma senza lasciare il cortile. La libertà è psicologica; è essere liberi dai cattivi pensieri, dalla paura, dalla frammentazione, dalla divisione, dall’ignoranza, dall’odio, dai conflitti, dal cattivo gusto, dalle bugie, dalla malattia, dall’aggressività, dalla povertà, dal rancore e dall’indifferenza.
Una persona è libera quando la sua mente non porta il peso, la frustrazione e le negatività del passato e, quindi, non ha fantasie e conflitti, è in pace, senza violenza né frammentazione. Solo una mente di questo tipo può portare una nuova persona e, di conseguenza, a una nuova cultura, una nuova umanità.
Quasi sempre, le persone si liberano dal compagno, da un partito politico, dalla religione o da un gruppo spirituale, per cadere presto vittime di un altro compagno o di un’altra ideologia. Quando si è prigionieri di sentimenti e idee repressive, si è imprigionati, è come uscire da un carcere per entrare in un altro, perché la libertà è interna.
Testo estratto dal libro "Psicología dei Sette Raggi" di Rubén Cedeño

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